veterinari e cani da pastore

Ciao a tutti, vorrei avere dei pareri sul rapporto veterinari/pastori russi (o meglio "ex sovietici"), anche partendo dalle mie personali esperienze.
Premetto che il veterinario è ovviamente una figura professionale insostituibile ma, come qualsiasi altro settore della nostra società, suppongo che anche questo sia composto oltre che da scrupolosi professionisti, purtroppo anche da individui pressapochisti.
Detto questo vorrei capire insieme a voi se sono stato sfortunato io a trovare medici appartenenti alla seconda categoria oppure se c'è un problema di preparazione nei confronti di queste razze.

Quando ho acquistato il mio cane, Luigi mi aveva messo in guardia sulla poca conoscenza di queste razze da parte dei veterinari ma io non avevo dato molto peso alle sue parole...
Quando Sirio era solo un cucciolo, e io già lo nutrivo con pollo e altra carne cruda, ne parlai con la mia veterinaria e mi rispose con un secco "non ne vedo l'utilità!". Poi, per farmi un quadro clinico generale, aggiunse che, essendo un molossoide, dovevo aspettarmi problemi cardiaci, displasia dell'anca, dermatiti e problemi di varia entità agli occhi (arrossamenti, lacrimazione eccessiva ecc.), che sarebbero addirittura una tipicità del pastore del Caucaso! Facendo i dovuti scongiuri di fronte a questo augurio di vita sana e felice ho iniziato ad informarmi e, quanto meno tra i soggetti che ho avuto modo di vedere, questi problemi non ci sono mai stati.

Tralasciando la breve ma intensa esperienza con un ciarlatano travestito da veterinario che ha asportato un dito al mio cane scambiando un granuloma per un tumore maligno e che ha ucciso una gattina di tre mesi con tre anestesie consecutive utili solo a cambiargli le bende, passo direttamente all'ultimo caso che mi è capitato.

Quando ho spostato Sirio dalla casa in montagna dove è cresciuto a quella in città dove ci troviamo provvisoriamente adesso, il cane ha avuto secondo me un trauma aggravato dal fatto che il momento del trasferimento è stato preceduto da un periodo di solitudine dovuta alle varie vicessitudini familiari. Sta di fatto che come siamo arrivati nella nuova casa, il cane ha manifestato una diarrea che non accennava a placarsi. Dopo tre giorni vado dal veterinario più stimato della zona e gli spiego il problema. Inizia a visitare il cane e quando si dirige verso il posteriore per tastarlo e per misurargli la temperatura lo fermo, gli spiego che il cane non gradisce essere afferrato da dietro (che è un segno di dominanza), e gli metto la museruola. Lui si indispettisce, io gli spiego che deve avere pazienza e che se miscela il tatto indagatore del medico con carezze e coccole anche vivaci, forse può ingannare il cane ma lui non condivide questo metodo. Sirio ringhia con quel tono grave che fa paura davvero, io gli spiego che in quel contesto l'ultima cosa che può aiutarci è un termometro ficcato su per il sedere del cane e che al limite potrei farla io questa operazione ma purtroppo non lo convinco. Risultato: il cane, non potendolo mordere, lo prende a testate e fa saltare le sedie per aria. Preciso che con la precedente veterinaria che si lasciava aiutare da me, Sirio si faceva fare quasi tutto.
Dopo la visita turbolenta il medico mi chiede se il cane ha mangiato cose diverse dal solito e gli rispondo di no. “La solita pasta con verdure, aglio e yogurt la sera e carne e ossa di maiale o di pollo o di manzo al mattino” gli dico. Risposta del veterinario: "allora vede che il cane ha mangiato qualcosa di insolito!". Risposta mia: "questa è sempre stata la sua dieta, quindi se mi chiede se il cane ha mangiato ossa le dico di si, qualcosa di insolito le dico di no". Attimo di pausa, sospiro e poi, con voce indolente: “capisco che questo stereotipo del cane con l’osso in bocca è molto diffuso ma deve essere superato perché comporta dei gravi rischi per la salute del cane stesso”. Rispondo: “non è uno stereotipo, il cane è prevalentemente carnivoro come lo è l’animale da cui discende, il lupo. Si alimenta così da migliaia di anni, da sempre, i mangimi industriali hanno poco più di 60 anni…”. Mi guarda perplesso e poi sorvolando (ma lasciando trasparire un gran voglia di mandarmi a quel paese), mi dice che il cane potrebbe avere un’enterite, mi prescrive degli antibiotici, mi presenta il conto e mi saluta.
Visto che la risposta non mi convince, chiamo Luigi e gli spiego il problema, anche lui converge sul fatto che la causa di tutto potrebbe essere lo stress e mi consiglia delle semplici pasticche per fermare momentaneamente la diarrea e di nutrirlo con delle sole carcasse di pollo. Risultato, in due giorni tutto è tornato a posto.

Mi chiedo ancora: sono sfigato io o anche a voi succedono queste cose?
Un caro saluto, Marco,

ciao Marco io porterei il vet da un altro vet per farlo visitere un pò come un analista ogni tanto si fa visitare da un altro analista
a parte gli scherzi io cambierei vet.
un altra cosa,hai notato nel suo studio pubblicità di qualche mangime o addirittura sacchi e scatolette di mangime?ho notato che ultimamente vi sono vet che vendono o pubblicizano mangimi.quindi fai tu....
ciao Massimo

Cibi industriali per animali sono scarto di scarto per cui vedi tu che valore hanno, valore in guadagno per il produttore e venditore, non di certo per il cane, che spesso ci rimette la salute.