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Il cucciolone/adulto in allevamento: possibili problemi di socializzazione

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Messaggio  karanuker Lun Gen 07, 2013 9:27 am

Il cucciolone/adulto in allevamento: possibili problemi di socializzazione

di VALERIA ROSSI – Spesso, spessissimo poniamo l’accento sui problemi dei cuccioli poco o nulla socializzati, o addirittura male (o per nulla) impregnati. Ricordiamo sempre a tutti che questi cani, da adulti, manifesteranno una compilation di problemi di relazione che possono andare dalla semplice timidezza alla sociopatia vera e propria, dalla scarsa socievolezza all’aggressività: e quasi sempre, quando parliamo di cuccioli di questo tipo, ci riferiamo a quelli allevati dai cagnari (e non certo dagli allevatori seri) dei Paesi dell’Est, che questi problemi li presentano quasi immancabilmente.
Ma… non sono i soli, purtroppo, a manifestarli.
Mi ha scritto un’amica, pochi giorni fa, segnalandomi una cucciolona di otto mesi, acquistata in un famoso e prestigioso allevamento, che mi descrive così:

“Appena adottata (comprata per la bellezza di 700 euro), dopo aver passato tutto il suo tempo in un box da sola, è terrorizzata dalle persone, piuttosto che lasciarsi avvicinare (anche dai nuovi padroni) si arrampica sui mobili. Cerca di ripararsi negli angoli o sotto a tavoli e letti. Patisce qualsiasi tipo di interazione… patisce il guinzaglio…non conosce il gioco… non ha predatorio… non mette il naso a terra… non mangia volentieri. Timore durante il passaggio dalle porte. Coda praticamente a contatto con la pancia. Se liberata in giardino non si lascia più riprendere…”

Insomma, una vera tragedia: e sicuramente i proprietari non saranno felicissimi di aver speso 700 euro (che, specie coi tempi che corrono non sono bruscolini) per una cagna sociopatica.
Ma che può essere successo?
Questa cucciolona sarà stata forse maltrattata, picchiata o altro?
Chi si ritrova in casa cani con problemi di questo tipo tende sempre a pensare di sì… e invece la risposta è quasi sempre “no”. La cagna, semplicemente, è stata deprivata dal punto di vista sociale.
Guardate che ci vuole veramente pochissimo a rovinare un carattere: e lo dico per esperienza, perché purtroppo è successo anche a me. L’ultimissima cucciolata di husky che ho avuto è nata, purtroppo, in un momentaccio della mia vita: non solo mi stavo separando dal marito, ma negli stessi giorni, quando i cuccioli avevano un paio di mesi, mia madre è caduta dalle scale e si è rotta la schiena.
Bene (anzi, male): dovendo seguire lei in ospedale, mio figlio (allora cinquenne), i cani (da sola, perché il marito ovviamente non era più disponibile… e come se non bastasse, pochi giorni prima se n’era andata anche la ragazza di canile, che aveva trovato un lavoro “vero”), mi ritrovai con due cucciole invendute che non ebbi il tempo materiale di seguire come avevo sempre seguito tutti gli altri cuccioli.
Non le portai in giro a socializzare e a conoscere persone diverse da me, non ebbi modo di farle giocare e di dedicare loro tutto il tempo necessario: per due mesi rimasero praticamente a contatto solo con gli altri cani, libere negli sguinzagliatoi di giorno e chiuse in box la notte. Io comparivo giusto due volte al giorno con la pappa, facevo loro due coccole e poi tornavo a occuparmi degli incasinatissimi cavoli miei.
Bene (anzi, di nuovo male, malissimo): entrambe queste cucciole – pur avendo ricevuto un’impregnazione corretta, perché quella c’era stata “prima” del periodaccio – quando trovarono famiglia, a quattro mesi, manifestarono timidezza e una certa paura dell’uomo… tant’è che le cedetti in cambio di un semplice rimborso spese, perché non erano certo il tipo di cane che normalmente usciva dal mio allevamento.
D’accordo, non erano ai livelli della cagna descritta sopra: ma se fossero rimaste in allevamento per altri quattro mesi, non escludo che ci sarebbero arrivate. E tutto questo solo per la mancanza di una socializzazione ben fatta, perché per tutto il resto alle cucciole non era mancato nulla.

Può succedere, per carità: può succedere a chiunque, anche a chi – come la sottoscritta – si è sempre impegnata sul fronte della socializzazione e della “costruzione” di un buon carattere quasi più di quanto si impegnasse nella bellezza (perché la bellezza ti serve in expo e in riproduzione, ma col carattere devi conviverci per tutta la vita del cane).
Però ci sono anche allevatori a cui non è che succeda una volta e per colpa di situazioni contingenti: gli succede spesso, troppo spesso, semplicemente perché i cuccioli che gli restano invenduti vengono infilati in box e lasciati semplicemente lì in attesa che qualcuno, prima o poi, se li pigli.
Ho già sentito racconti anche più raccapriccianti di questo: mi hanno parlato di un’altra cagnolina che aveva passato i primi sei mesi della sua vita in un kennel, neanche in un box… e che, una volta uscitane con la persona che l’ha adottata, non sapeva neppure camminare.
Dunque, c’è sempre da fare un po’ di attenzione quando si acquista in allevamento (anche in un buon allevamento, che sforna campioni a tutto spiano) un cucciolone o un adulto: perché si potrebbe incappare in qualche soggetto mal socializzato, che probabilmente NON manifesterà affatto questi problemi nel suo ambiente, visto che lì si sente sicuro e sereno.
Però i problemi emergeranno appena il cane arriverà nella sua nuova casa.
Non volendo fare processi alle intenzioni degli allevatori (visto che è successo anche a me, non posso dare per scontato che “gli altri” siano per forza in malafede!), metto però in guardia gli acquirenti: il cucciolone o l’adulto vanno testati in ambiti diversi da quelli dell’allevamento, prima di decidere.
Potete chiedere all’allevatore di accompagnarvi in un bel giretto in ambiente urbano, dandovi così modo di verificare le reazioni del cane a stimoli diversi da quelli a cui è abituato: perché solo così potrete rendervi conto del suo reale grado di socializzazione.
E se ci sono problemi, non è detto che siano irrisolvibili. Dipende.
La mancata impregnazione è praticamente irreversibile, ma quella in allevamento è davvero una cosa rara (a meno che non si tratti, appunto, di cagnari della peggior specie…), perché i cuccioli vengono per forza a contatto con l’uomo almeno per svezzamento, vaccinazioni, sverminazioni e così via.
La mancata socializzazione è invece recuperabile, entro certi limiti: certo, più tempo passa e più difficile diventa il recupero, ma con pazienza ed impegno quasi tutti i cani si riescono a “tirar fuori” e a riportare ad una vita sociale accettabile.
Il fatto è che tempo e impegno ci vogliono, che spesso occorre anche l’aiuto di un educatore e che quasi sempre tutto questo comporta anche un impegno economico: quindi non è assolutamente giusto che un cucciolone o un adulto deprivato socialmente sia venduto al prezzo di un cane “normale”. E’ vero che l’allevatore se l’è mantenuto per quattro, otto, dieci mesi… ma è anche vero che ha lavorato male e che, per questo, sarebbe tenuto a fare un cospicuo sconto ad un cliente che sarà praticamente obbligato a spendere altri soldi (o comunque ad impegnare molto del proprio tempo, che ha sempre un valore) per recuperare i suoi errori.


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