Pastore dell'Asia Centrale e del Caucaso
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Cane da guardia non va socializzato - di Valeria Rossi

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Messaggio  karanuker Mar Ago 25, 2015 9:45 am

I cani da guardia non vanno socializzati?
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Valeria Rossi 25 agosto 2015

VALERIA ROSSI – Ho atteso parecchie settimane prima di scrivere questo articolo, dopo aver incontrato il cucciolone di Pastore dell’Asia centrale che vedete nella foto a sinistra.
Ho atteso perché non vorrei scrivere qualcosa di esageratamente polemico e speravo quindi che col tempo mi passasse un po’ la voglia di essere molto aggressiva nei confronti del suo allevatore. Ma nonostante l’attesa non so se riuscirò a mantenermi abbastanza distaccata, perché questa persona – che peraltro non conosco – ha volutamente e coscientemente rovinato questo cane, non socializzandolo lui per primo (e forse neppure impregnandolo sull’uomo) ed insistendo affinché il suo proprietario continuasse sulla stessa linea.
Risultato? Un cane fobico nei confronti delle persone.
Un grosso cane fobico, che per adesso, a sei mesi, si limita a stare il più possibile alla larga da chiunque (proprietario compreso!), ma che una volta cresciuto trasformerà probabilmente la sua paura in aggressività, diventando una vera e propria bomba innescata.
La cosa davvero triste, davvero brutta, è che il suo allevatore vuole esattamente questo.
A suo avviso, col tempo, il vero e proprio terrore provato dal cucciolone quando qualcuno tenta di avvicinarsi e/o di toccarlo farà di lui un perfetto cane da guardia, pronto a sbranare chiunque osasse introdursi in casa sua.
Ora, io non posso sapere se questo soggetto sia un caso particolare ed abbia anche un problema genetico (nel qual caso… sempre colpa dell’allevatore sarebbe!) o se tutto derivi dalla pessima gestione della cucciolata. Di sicuro so che al proprietario, quando è andato a vederlo, è stato impedito di avvicinarsi ai cuccioli, con questa spiegazione: “Non devono vedere nessuno, né annusare nessuno. Ogni cane dovrà conoscere solo il padrone, così lui sarà l’unico a cui sarà permesso di entrare in casa”.
Il che potrebbe anche avere un senso (ammesso e non concesso che non ce ne fregasse nulla del benessere del cane, ovviamente!) se questo “padrone” vivesse da eremita in cima a una montagna: peccato che il proprietario del cucciolone abbia una famiglia, degli amici, una vita sociale. E di sicuro non intende rischiare la vita di tutti coloro che osassero avvicinarsi a casa sua, specie considerando che nella sua famiglia ci sono anche dei bambini.
“Ho sempre avuto cani da guardia – mi ha detto sconsolato – e hanno sempre fatto benissimo il loro mestiere: ma quando non dovevano farlo, potevo portarli con me dovunque. Con questo è proprio impensabile”.
E’ impensabile perché il cane si blocca, terrorizzato dagli umani. Se è al guinzaglio si freeza, non vuole muoversi, non cammina a meno che non venga letteralmente trainato. Se è sciolto, scappa e cerca di nascondersi: e come ho già detto, scappa anche lontano dal padrone.
Dopo che l’abbiamo liberato nel campo ci abbiamo messo mezz’ora a recuperarlo, perché non si lasciava avvicinare neppure dalla persona con cui viveva già da quattro mesi.
L’allevatore, quando questo signore gli ha fatto presente il problema, ha risposto che andava assolutamente bene così, che il proprietario “non capiva niente di cani” e che lo stesso valeva per l’esperto Giudice e per l’addestratrice (la sottoscritta) che lui aveva contattato.
A suo dire noi non possiamo permetterci di dare un giudizio perché “non conosciamo la razza”.
Ora il proprietario non vuole più il cane, anche perché un recupero appare pressoché impossibile; l’allevatore non intende riprenderselo (bella serietà…) perchè secondo lui è perfetto così com’è e trovare una nuova famiglia ad un soggetto con queste problematiche è pressoché impossibile.
Intanto che si cerca di prendere una decisione, il cane vive una pessima vita passando dal timore al terrore, incapace del minimo rapporto con chiunque.
Io non conoscerò bene la razza, questo è vero: ma riconosco gli scriteriati a due zampe, e dichiaro forte e chiaro che tirar su una cucciolata in questo modo è una follia bella e buona. Quindi, per carità, girate alla larghissima da chiunque allevi con questi metodi. E non aggiungo altro, perché se lo facessi sconfinerei nel turpiloquio.

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Messaggio  karanuker Mer Set 02, 2015 1:03 pm

seconda parte, per tutti quelli che si fidano di persone che dicono che cane non va socializzato, altrimenti smette di fare la guardia!!!
Io rispondo un cane da guardia nativo, può solo farla meglio se conosce più cose.

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Asia Centrale non socializzato: nuovi sviluppi

Valeria Rossi 2 settembre 2015 Etologia-Psicologia canina 2 Commenti

   
di VALERIA ROSSI – Il proprietario del pastore dell’Asia Centrale non socializzato dal suo allevatore, di cui abbiamo parlato in questo articolo, non si è ancora arreso e sta consultando diversi cinofili nella speranza di poter ottenere qualche miglioramento nel carattere del suo cane.
Il cucciolone, che adesso ha nove mesi, è stato visto qualche settimana fa da una nota (e brava) allevatrice proprio di pastori dell’Asia Centrale (così l’allevatore, stavolta, forse non potrà dire che “non conosce le razza e quindi non può capire questi cani“), che mi ha inviato la sua valutazione, effettuata insieme ad un’educatrice cinofila.
La stessa valutazione era già stata riportata nello spazio dei commenti, ma mi fa piacere metterla anche sul blog, proprio come articolo, giusto per ribadire che non socializzare i cuccioli è un vero e proprio maltrattamento, oltre a poter rappresentare un serio rischio per gli umani che verranno in contatto con gli stessi cani da adulti.
Non tutti i soggetti, infatti, scelgono sempre e solo la fuga: specie quando si tratta di cani la cui genetica dovrebbe comportare una buona dose di aggressività (che è una dote caratteriale e NON un difetto).
In questo caso, visto che il cucciolone ne mostra molto poca, da un lato c’è da sentirsi risollevati… ma dall’altro si dimostra che l’allevatore ha toppato perfino dal punto di vista genetico, ancora prima di trattare la cucciolata nel modo devastante che abbiamo visto.
Questa è la relazione di Antonella Ghidini:

In data 01/08/2015 il sig. R.M. ha portato alla mia attenzione il soggetto di razza Cane da Pastore dell’Asia Centrale di mesi 8, sesso M, acquistato presso l’allevamento XY.
Il soggetto è stato esaminato in presenza dell’Educatrice Cinofila Stefania Mandusic.
Il test si svolge senza la presenza di altri cani nelle vicinanze. All’arrivo il soggetto si presenta in stato di forte stress e il proprietario deve letteralmente estrarlo di peso dall’auto, il cane si dimostra estremamente diffidente, cosa di per sé non indicativa di problemi caratteriali/comportamentali in considerazione della razza.
Il cane viene lasciato libero in un recinto di circa 500 metri quadrati perché si rilassi e prenda confidenza con il territorio. Dopo circa 15/20 minuti si chiede al proprietario di riprendere il cane per verificarne la docilità e l’affiatamento. Il cane tiene a distanza il padrone e al suo avvicinarsi si allontana.
Dopo alcuni tentativi il proprietario riesce a recuperare il cane, si esegue un test sulla falsa riga del protocollo CAE 1. Vengono valutate/misurate alcune qualità naturali.
Vigilanza: elevata
Aggressività: media, non particolarmente aggressivo
Docilità: poco presente
Tempra: scarsa
Temperamento: pronto
Socialità: bassa
Considerazioni generali: il cane presenta una serie di fobie ai rumori improvvisi anche di modestissima entità. La tempra scarsa e la vigilanza elevata lo mettono in estrema difficoltà all’avvicinarsi di estranei anche se non minacciosi. Se messo alle strette tenta la fuga come autodifesa.
Dimostra, a detta del proprietario (e da me verificato in un video del proprietario stesso) una apparente predisposizione alla guardia, che viene immediatamente smentita nel momento in cui l’estraneo supera il confine che il soggetto vede come sua protezione, dandosi alla fuga anche all’interno del proprio territorio.
La bassa socialità e la docilità poco presente lo rendono difficilmente recuperabile, anche se la modesta/media aggressività con tutta probabilità non dovrebbero renderlo pericoloso in famiglia.

Dott.ssa Antonella Ghidini


Ancora una volta, dunque, viene ribadito quanto sia indispensabile una corretta socializzazione anche del cane destinato alla guardia: anzi, il fatto che il cane conosca bene gli umani e non li tema è una condizione indispensabile affinché possa – eventualmente – anche affrontare un malintenzionato, anziché fuggirne più lontano che può.
L’attitudine alla guardia è legata a due doti caratteriali del cane, la vigilanza e la territorialità, che non vengono in alcun modo “rovinate” da una buona socializzazione: il cane può tranquillamente essere amichevole e rilassato in presenza di persone al di fuori di casa sua (dove, peraltro, fa stare molto più tranquilli anche i proprietari, evitando loro di doverlo gestire come se fosse un leone al guinzaglio) e diventare un temibile difensore della proprietà quando si trova invece nel proprio territorio.
I cani non vanno “addestrati” alla guardia, e tantomeno condizionati a farla tenendoli isolati e non socializzandoli: la guardia la fanno spontaneamente (e nel caso dei cani da guardianìa, molto efficacemente), una volta raggiunta l’età adulta, perché ce l’hanno proprio nel DNA.
Se non ce l’hanno, allora l’allevatore non ha selezionato bene i suoi soggetti: ma non si rimedia di certo creando cani fobici (come in questo caso) o aggressivi verso il mondo intero.
Chi è capace di allevare bene non ha bisogno di trucchetti che possono rovinare un cane per sempre.
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Messaggio  Matrix Mer Set 09, 2015 4:12 pm

CIAO NO COMMENT ,MA PER CARITà ,A QUESTI PSEUDO ALLEVATORI BISOGNA SPUTTANARLI ,E FARLI SPARIRE ALTRO CHE

PRIVACY.......POVERO CANE DESTINATO SICURAMENTE A UNA VITA BREVE ED INFELICE......... No
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