Pastore dell'Asia Centrale e del Caucaso
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la sfortuna di non essere in via di estinzione

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Messaggio  fox Gio Ott 11, 2012 6:40 pm

Addio al Lupo.
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la sfortuna di non essere in via di estinzione Empty Re: la sfortuna di non essere in via di estinzione

Messaggio  karanuker Gio Ott 11, 2012 6:50 pm

Riporto l'ìarticolo per intero:

Rubriche
Hotel America La sfortuna di non essere in via di estinzione
Diciott'anni fa 66 lupi furono importati dal nord per ripopolare Yellowstone. Ma ora che lo hanno fatto, la caccia è aperta
di Vittorio Zucconi
Foto di Stephen Voss
Al lupo! Al lupo! E a furia di gridare al lupo, il lupo arrivò davvero. Arrivarono in tanti, più di quanti avevano sperato gli amici di questo stupendo animale, nel 1995, quando un gruppo di sessantasei lupacchiotti e lupacchiotte grigi catturati nelle foreste del Canada furono trapiantati nel parco di Yellowstone. Erano ragazzi, adolescenti non ancora adulti, e fecero un viaggio terribile. Anestitazzati, poi sedati, ingabbiati, e trasportati in camion, dovettero aspettare 36 ore alla fine del lungo viaggio prima che un giudice respingesse la petizione presentata in extremis dalla associazione degli allevatori del Wyoming. Furono finalmente liberati dalle gabbie e sistemati in un ranch perchè si acclimatassero e diventassero adulti. Si acclimatarono così bene, e gradirono talmente la rispettiva compagnia, che diciassette anni dopo, quando quei primi arrivati hanno raggiunto quel pezzetto di cielo nel quale i lupi corrono fra le nuvole, sono diventati migliaia. Quasi due mila lupi grigi, e fra di loro centonove coppie sposate e attivissime oggi si muovono nel nord ovest degli Stati Uniti, dove non vivevano più da quando l'ultimo di loro era stato ucciso dai cacciatori nel 1926. Il premio, per essere tornati e per essere cresciuti tanto, è che ora potranno essere di nuovo uccisi, con fucili o con l'atrocità delle trappole. Quel numero di nuovi nati e di adulti li ha tolti dalla liste ufficialmente delle speci minacciate di estinzione e dunque possono essere di nuovo obbiettivo del più spietato predatore che la Terra abbia mai prodotto: noi uomini. La loro colpa è di avere fatto i lupi, colpa che può soprendere chi pensasse che un lupo quello sa fare e non molto altro. E di averlo fatto troppo bene. Essendo creature particolarmente intelligenti e organizzate, e non avendo grandi nemici naturali (noi a parte) visto che anche gli orsi preferiscono stare alla larga dai lupi e anche dai cuccioli accompagnati da parenti, hanno capito in fretta che mucche e buoi sono ottime fonti di nutrimento, con il vantaggio di essere molto più pratiche dei bisonti, che a volte si scocciano di fare da preda e usano le loro corna. I ranch e gli allevamenti della zona, quelli che avevano disperatamente combattuto nei tribunali contro il ritorno del lupo, si sono finalmente ribellati, ora che il numero dei branchi e delle coppie fertili si avvicina ai duemila e hanno avuto il permesso del governo di abbatterli, da questo 30 settembre alla fine di novembre. Potranno sopravvivere, nel parco di Yellowstone, nel Montana, nell'Idaho, non più di 400 animali, considerata la quantità minima indispensabile per garantire la diversità del dna fra i nuovi nati e quindi la sopravvivenza della specie. Sarà una strage. Ne saranno felici gli allevatori, le mucche, i manzi e soprattuto le alci, che in assenza dei loro avversari naturali si erano moltiplicate fuori controllo. Avevano rosicchiato la scorza di abeti e brucato le piante piu basse, mettendo nei guai le foreste, facendo entrare più luce solare, scaldando l'acqua dei torrenti, e decimando trote e altri pesci che preferiscono temperature più basse. Quei due mila lupi, instancabili cacciatori, avevano cominciato a ristabilire un po' di equilibrio ecologico nel quale tutto, vegetazione e animali, acqua e luce, si tiene sul filo. E ora, per avere fatto quello gli uomini avevano chiesto ai quei sessantasei pionieri deportati in gabbie dal Canada, per essersi acclimatati e riprodotti, per avere protetto i loro cuccioli e riportato un po' di ordine nel mondo crudele, ma spietatamente logico di mamma Natura, saranno fucilati. O, peggio, torturati dalle ganasce di ferro delle trappole che imprigionano le loro zampe e li uccidono lentamente. Chissà che favole racconteranno le lupe ai loro cuccioli, per tenerli buoni e farli addormentare. Dormi, lupetto, stai quieto, perchè altrimenti arriva la nonnina.
karanuker
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