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capire il cane - come riconoscere se è tranquillo, stressato, agitato o dimostra paura

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Messaggio  karanuker Mer Mag 07, 2014 12:35 pm

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capire il cane - come riconoscere se è tranquillo, stressato, agitato o dimostra paura Empty Valeria Rossi - Gli…”incazzing signals”

Messaggio  karanuker Mer Mag 07, 2014 12:37 pm

Articolo di Valeria Rossi


Gli…”incazzing signals”
Scritto da: Valeria Rossi 28 agosto 2012 in Etologia-Psicologia canina, Psicologia canina, Vita col cane 31 Commenti Stampa articolo



di VALERIA ROSSI – Da quando Turid Rugaas ha codificato i “calming signals” e pubblicato il relativo libro, sembra che il linguaggio del cane sia diventato esclusivamente un insieme di segnali calmanti. Ovviamente non è così: il linguaggio del cane è molto più complesso e comprende un insieme di mimiche facciali e corporee, nonché di vocalizzazioni, che vanno lette nell’insieme evitando, se possibile, di focalizzarsi su un unico particolare.
Ma soprattutto, il cane non invia soltanto segnali calmanti: invia, altrettanto spesso, segnali che significano “mi sto innervosendo”, “è meglio se mi lasci in pace”, “gira alla larga da me, non è giornata”. Quelli, insomma, che ho definito scherzosamente “incazzing signals”, ma sui quali non c’è in realtà molto da scherzare, visto che spesso sono segnali che preludono ad un attacco alla persona o a una zuffa tra cani, e che a volte basterebbe saperli leggere per evitare il peggio.
Attenzione: esattamente come i calming signals, anche i segnali di stress, tensione, paura e potenziale aggressività vanno letti “nell’insieme” e non vanno considerati fine a se stessi.
RINGHIO – E fin qua, direi che ci siamo tutti: un cane che ringhia è un cane poco propenso a fare amicizia, lo capisce anche un bambino (finora ho trovato solo una persona convinta che il suo cane, quando le ringhiava, “facesse le fusa”. No comment… anche se in realtà il cane non l’ha mai morsa).
Ne abbiamo già parlato in altri articoli, ma ripeto anche qui che non tutti i ringhi sono uguali: a parte il ringhio per gioco, che spesso si manifesta per pura eccitazione e divertimento nel “tira-molla” (e che è forse il motivo principale per cui alcuni educatori sconsigliano di farlo, perché pensano che aumenti l’aggressività… ma il ringhio giocoso non ha proprio nulla di aggressivo! Semmai può essere possessivo – verso l’oggetto del contendere – ma proprio questo gioco può aiutarci ad insegnare al cane a controllare la possessività), ci sono il “growl” e lo “snarl”: il primo, ringhio a bocca chiusa, significa “non rompere, smetti di fare così, mi stai dando fastidio” ed è un semplice avvertimento, mentre il secondo, a denti scoperti e bocca aperta, è un segnale molto più forte che prelude a un attacco.
ABBAIO – Ci sono svariati tipi di abbaio, ma anche qui torna un po’ il concetto dello “snarl”: se il cane abbaia mostrando vistosamente i denti, è disposto ad attaccare. Se i denti restano coperti, è meno probabile che il cane stia pensando di mordere.
PILOEREZIONE – la “cresta” di pelo ritto sul garrese serve al cane per apparire più grande: ovviamente, se sente il bisogno di sembrare più grosso, significa che si trova in una situazione di insicurezza: quantomeno non ha ancora ben deciso cosa pensare di chi gli sta di fronte, cane o umano che sia. Il pelo dritto non è sicuramente un segnale di pre-aggressività, ma deve comunque suggerire una certa attenzione e cautela.
CODA TRA LE GAMBE – è un segnale di timore, e il cane impaurito, ricordiamolo, è sempre quello che ha le più alte probabilità di mordere. Dal suo punto di vista si tratta di leggitima difesa.
RIGIDITA’ MUSCOLARE - E’ un segnale quasi immancabile, spesso sottovalutato o peggio ancora confuso con l’immobilizzazione (freezing) che fa invece parte dei segnali calmanti.
Il cane che si irrigidisce prima di un’aggressione si muove lentamente o rimane fermo immobile (proprio come nei calming signals), ma irrigidisce tutto il corpo (nel calming signal no) e fissa lo guardo sull’antagonista, mentre nel freezing lo sguardo sfugge quello dell’altro cane o dell’uomo che ha di fronte. Se un cane sembra diventato “di legno” e vi guarda negli occhi, vi sta sfidando e non mandando segnali di calma!
PUPILLE DILATATE, OCCHI STRETTI A FESSURA – se lo sguardo fisso è accompagnato dalla dilatazione delle pupille, il cane è sotto stress, ha probabilmente paura di chi gli sta di fronte ed è pronto a mordere. In alcune razze poco “espressive” la dilatazione delle pupille è l’unico segno percepibile di uno stato di ansia potenzialmente aggressiva.
Anche qui può esserci un fraintendimento con i segnali di calma: infatti socchiudere gli occhi fa parte di questi ultimi… ma stringere gli occhi a fessura, senza chiuderli, è un segnale di tensione e nervosismo.
Certamente, quando ci si trova di fronte un cane di cui non si conoscono le intenzioni, non è sempre agevole andare a guardare come muove gli occhi, se dilata le pupille e così via…anche perché bisogna arrivargli abbastanza vicino e questa non è sempre una buona idea.
CODA CHE SI MUOVE LENTAMENTE – Spesso un movimento lento e rigido della coda (che è un segnale di nervosismo e di potenziale aggressività) viene scambiato per il classico “scodinzola! Allora è buono!”
Attenzione a non cadere in questo equivoco, perchè il cane può scodinzolare anche un secondo prima di attaccarvi.
Personalmente consiglio sempre di osservare, sì, i segnali inviati dal cane… ma intanto di mantenere una certa distanza di sicurezza, di non fissare il cane negli occhi e di non mettersi a fargli tanti discorsi. Molte aggressioni vengono stimolate proprio dal fatto che noi umani sembriamo incapaci di tenere il becco chiuso quando avviciniamo un cane: dal “checccarinooooooo!” al “ehi, ciao, bello, sei buono, vero?”, qualcosa ci scappa sempre di dire. Ricordiamo che il cane non capisce le nostre parole: capisce, è vero, il nostro tono di voce, specie quando si tratta del “nostro” cane… ma un cane sconosciuto, sentendoci blaterare a vanvera (dal suo punto di vista è sempre “a vanvera”, visto che non conosce il significato dei suoni che emettiamo), si chiederà cosa cavolo stiamo cercando di comunicargli con la voce e potrebbe essere distratto dall’osservazione (molto più importante) dei nostri segnali corporei, che invece capisce benissimo.
Quindi la regola generale incontrando un cane sconosciuto (sia che siamo da soli, sia che abbiamo il nostro cane al guinzaglio) dovrebbe essere: “Niente sfide (ovvero: non guardalo negli occhi, non invadere il suo spazio, non chinarci sopra di lui, non allungare le mani sulla sua testa ecc.) e niente parole inutili”.
Se si tratta di un vis a vis tra noi e il cane, mandiamo segnali calmanti distogliendo lo sguardo, restando fermi e cercando intanto di leggere i segnali che manda lui: se abbiamo il nostro cane al guinzaglio, facciamo la stessa cosa osservando, però, i segnali di entrambi i cani. In ogni caso, anche quando i segnali sembrano rassicuranti, aspettiamo sempre che sia l’altro cane ad avvicinarsi, senza invadere i suoi spazi (e se ci riusciamo…teniamo il becco chiuso!).
Se i segnali NON sono rassicuranti, e il cane sembra deciso ad attaccarci, la cosa migliore è allontanarsi con calma, senza mai correre (per nessun motivo al mondo!) e possibilmente senza neppure voltargli le spalle: arretriamo lentamente finché non vedremo abbassarsi i segnali di aggressività. La prossemica è molto importante: il cane che non ha paura normalmente aggredisce soprattutto per difendere il suo territorio, quello timoroso aggredisce per difendere se stesso. Quindi aumentare le distanze, quasi sempre, abbassa la soglia di stimolo e tranquillizza il cane.
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capire il cane - come riconoscere se è tranquillo, stressato, agitato o dimostra paura Empty Meet the dog - Il linguaggio del cane

Messaggio  karanuker Mer Mag 07, 2014 12:38 pm

Il Linguaggio del cane
Diversamente dall’essere umano che per comunicare utilizza innumerevoli parole, in genere diverse in ogni lingua, che spesso possono avere anche più di un significato in base al contesto, il cane usa i segnali del corpo (movenze, posture, espressioni..), segnali vocali, segnali olfattivi e contatti corporei che se giustamente interpretati non possono dare adito a fraintendimenti. I cani leggono i segnali del corpo sia dei loro simili che degli esseri umani. Studiano i movimenti, le posture e le espressioni del viso acquisendo così un gran numero di informazioni. Spesso capitano fraintendimenti tra quello che una persona vuole comunicare al cane e quello che invece comunica nella realtà e così, un approccio che per l’essere umano sembrava amichevole, nella realtà al cane può apparire come una minaccia! Per questo motivo oltre a prestare attenzione al tono della voce bisogna prestare molta attenzione a come ci si muove e alla postura tenuta. Per imparare a comunicare in modo corretto con i cani bisogna prima di tutto capire come comunicano tra loro ed imparare ad osservarli prestando attenzione ai segnali che inviano.
I più importanti segnali di comunicazione che vengono utilizzati e a cui si deve prestare più attenzione sono:

-la postura nel complesso
-la “forma” degli occhi ed il contatto visivo
-la posizione della bocca
-la posizione e i movimenti delle orecchie
-la posizione ed i movimenti della coda
-piloerezione
-le vocalizzazioni

La posture nel complesso
Per quel che riguarda la postura del corpo nel complesso ci si deve chiedere se il corpo del cane ci sembra rilassato o rigido, protratto verso in avanti o spostato col peso indietro. Quando un cane è rilassato i suoi movimenti sono fluidi, nel caso contrario avremo movimenti rigidi. Una postura con peso spostato in avanti avrà carattere offensivo rispetto ad un cane con il peso spostato indietro in quanto il peso spostato in avanti da il senso del voler andare direttamente verso l’altro cane. L’approccio in linea retta diretto verso un cane viene ritenuto da questo offensivo; ecco perché quando ci si vuole avvicinare ad un cane, specie se sconosciuto, è meglio farlo facendo un semicerchio invece che andando nella sua direzione seguendo una linea retta. Quando un cane saluta dimostra il suo comportamento non minaccioso, nonostante la vicinanza, girando la parte posteriore del corpo verso l’altro cane o la persona che sta salutando.
Importante per una persona, per mantenere una postura rilassata, è saper controllare la respirazione. Nel momento in cui una persona è tesa spesso il respiro viene in parte trattenuto comunicando così tensione; l’ideale sarebbe cercare di mantenere una respirazione tranquilla che nello stesso tempo aiuta anche a dare fluidità ai movimenti.

La forma degli occhi ed il contatto visivo
Osservando la forma degli occhi dobbiamo prestare attenzione se gli occhi sono spalancati e rotondi, se le pupille sono dilatate o se sono contratte. Occhi spalancati e pupille molto dilatate mandano un segnale di possibile risposta offensiva, contrariamente a quanto succede con le persone in cui spesso lo stupore e la meraviglia vengono manifestati proprio spalancando gli occhi. Alcuni cani, non abituati ad avere a che fare con persone che portano gli occhiali da sole, possono interpretare l’approccio diretto da parte di una persona che indossa occhiali scuri, specialmente se grandi e rotondi, come una minaccia. Il contatto visivo, specie se prolungato, che per gli uomini è un atteggiamento normale soprattutto con le persone familiari, per il cane è un atteggiamento minaccioso e provocatorio. In genere lo sguardo rivolto altrove rispetto all’ “interlocutore” è un segnale di sottomissione e di calma.

La posizione della bocca
Per quel che riguarda la bocca osserviamo la mascella se è aperta o chiusa; guardiamo se la bocca del cane è aperta e la mandibola è abbassata e rilassata o se la bocca è chiusa con la mandibola contratta. La bocca aperta con mandibola rilassata sta ad indicare una condizione rilassata da parte del cane. Molto utile nel renderci conto del passaggio da una situazione di tranquillità ad una di allerta e attenzione è il passaggio, appunto, dall’avere la bocca aperta all’avere la bocca chiusa.
Sempre a livello della bocca si possono osservare le commessure labiali; quando le commessure labiali sono tirate indietro, scoprendo così gran parte dei denti, indicano che il cane si trova in uno stato difensivo; se invece le commessure sono portate in avanti lasciando scoperta solo parte dei denti, portando ad arricciare la pelle sul dorso del naso, allora il cane è in uno stato offensivo. Il labbro superiore è dotato di una muscolatura più articolata di quello inferiore che consente di scoprire soprattutto i denti dell’arcata superiore. Mostrare i denti è un segnale minaccioso; ecco perché in determinate situazioni certi cani, soprattutto se impauriti, possono fraintendere il sorriso fatto da un essere umano ed interpretarlo come una minaccia.
Altra cosa a cui prestare attenzione a livello della bocca è la lingua; spesso i cani leccandosi le labbra, facendo uscire la lingua con un movimento rettilineo, che la porta direttamente a superare il labbro superiore, mandano al loro “interlocutore” segnali di calma. Sempre parlando della lingua possiamo prendere in considerazione il comportamento di leccare un altro cane o una persona sul viso; questo atteggiamento viene utilizzato come gesto di sottomissione attiva ad esempio durante una cerimonia di saluto.

La posizione ed i movimenti delle orecchie
Le orecchie portate in avanti e rigide indicano un cane sicuro di se diversamente da quanto invece viene comunicato nel caso di orecchie retratte indietro. Oltre alla posizione in toto delle orecchie si può osservare l’angolatura della base di queste, se tende a portare il tutto proiettato in avanti o indietro e verso il basso, e  la punta delle stesse per le medesime ragioni.

La posizione ed i movimenti della coda
Osservando la coda possiamo guardare se questa è in movimento o se è rigida e fissa, se è portata dritta in verticale, in orizzontale o se è portata bassa magari addirittura in mezzo alle zampe. Il movimento della coda può avere due modalità differenti con altrettanto diversi significati: se il movimento interessa tutta la coda partendo dalla base di questa (ad esempio lo scodinzolio del cane che invita al gioco) si può notare che il cane associa a questo un movimento rilassato di tutto il corpo ed indica un approccio amichevole da parte del cane; nel caso in cui invece il movimento della coda sia ristretto alla sola parte apicale di questa e risulti più rigido (tipo lo scodinzolio della coda del gatto) allora siamo di fronte ad un atteggiamento più teso. La coda può essere tenuta bassa per mostrare sottomissione e può esser tenuta fra le zampe per paura; bisogna comunque tener presente che esistono anche posture  intermedie per le varie posizioni.

Piloerezione
La piloerezione è una reazione fisiologica che avviane in determinati stati psicologici del cane. Il pelo può essere rizzato in posti diversi a seconda della situazione e dello stato d’animo: quando il cane alza il pelo sulle spalle ed intorno al collo mostra sicurezza, mentre il pelo alzato lungo tutta la spina dorsale indica insicurezza e paura in quanto il cane sembra voler aumentare le sue dimensioni diventando imponente perché non sa quello che gli succederà (maggiore è l’insicurezza e la paura, maggiore sarà la porzione di spina dorsale lungo cui il pelo sarà drizzato).

Le vocalizzazioni
La comunicazione vocale canina è stata suddivisa in gruppi di suoni di base:
suoni infantili comprendenti il pianto, il guaito ed il mugolio che hanno una funzione et-epimeletica;
suoni quali l’abbaio (molto comune nei giovani lupi ai confini territoriali) ed il ringhio che hanno funzione di allertamento, intimidazione, ricerca d’attenzione;
suoni quali l’ululato che ha la funzione di facilitare il contatto sociale oppure può essere emesso in situazioni ansiogene appunto per cercare di facilitare il contatto sociale che in tali situazioni può rassicurare l’animale;
suoni di separazione comprendenti i lamenti;
suoni di appagamento e di piacere comprendenti i mugugni.
Per quel che riguarda le tonalità delle vocalizzazioni possiamo dire che una tonalità alta indica eccitamento, frustrazione, paura e attenzione; una tonalità bassa indica attenzione e potenziale difesa del territorio.

Un altro modo utilizzato dal cane per comunicare, è il contatto fisico. Questo può essere utilizzato per comunicare due messaggi diversi:
il desiderio di stare vicini diminuendo la distanza. In certi casi la vicinanza e il contatto fisico serve per rassicurare il cane in situazioni di disagio.
Tramite un contatto provocatorio o minaccioso si ha lo scopo di aumentare la distanza.
Il contatto fisico per un cane spesso significa usare il muso ed in particolare il naso, per toccare parti del muso dell’altro cane o, se si tratta di una persona, la faccia o le mani. Il contatto fisico in genere viene accompagnato da segnali di sottomissione ed in genere entrambi i soggetti evitano di guardarsi negli occhi per evitare di inviare segnali di minaccia.
Un altro momento in cui è presente e svolge un ruolo molto importante il contatto fisico, è il gioco. Questo tipo di gioco in genere imita due comportamenti reali della
vita del cane ovvero la caccia e la lotta.

Segnali di calma
Nell’osservare il modo di approcciare e di relazionarsi dei cani spesso possiamo notare l’utilizzo da parte di questi di segnali che servono per tranquillizzare l’altro cane o per far capire a questo che certi atteggiamenti non sono graditi perché, ad esempio, troppo irruenti o troppo insistenti. Questi segnali vengono detti segnali di calma e il cane in genere non si limita ad usarli nei confronti dei suoi simili, ma li utilizza anche nei rapporti con gli esseri umani. I segnali di calma hanno un doppio significato: sono sia un segnale che invita alla calma e all’amicizia, sia un segnale che indica il disagio e lo stress del cane.

Alcuni di questi segnali sono:
Distogliere lo sguardo
Girare la testa
Girare il corpo
Immobilizzarsi
Muoversi lentamente
Sedersi
Mettersi a terra
Sbadigliare
Traiettoria semicircolare
Incrociare la traiettoria di altri cani
Scodinzolare
Leccarsi il naso
Alzare la zampa anteriore
Posizione di gioco
Annusare
Urinare
Sbattere le palpebre

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capire il cane - come riconoscere se è tranquillo, stressato, agitato o dimostra paura Empty Interpretare i segnali

Messaggio  karanuker Mer Mag 07, 2014 12:40 pm

Per consentirci di comprendere il loro stato d’animo, i cani ci mandano continuamente dei segnali, tramite i quali cercano di farci capire quando sono ben disposti nei nostri confronti, quando hanno voglia di giocare, quando invece sono a disagio o, peggio, hanno paura.

Si tratta di una serie di segnali di stress (grattarsi, sbadigliare) e calmanti (come leccarsi il muso, guardare l’altro in modo non diretto, avvicinarsi seguendo traiettorie non dirette, mettersi pancia a terra, socchiudere gli occhi), che il cane usa per calmare se stesso innanzitutto, per darsi modo di trovare la giusta risposta a uno stimolo esterno, e per tenere bassa la tensione di un nuovo incontro; vi sono poi i segnali di pacificazione (assumere atteggiamenti et-epimeletici come mettersi pancia all’aria, invitare al gioco, leccarsi il muso) e di criptazione (voltare la testa altrove, annusare in terra, sedersi di spalle), che vengono usati per lo più per far comprendere all’altro individuo – sia esso uomo o cane – il proprio stato d’animo, le proprie intenzioni benevole (nel caso di pacificazione) o di indifferenza e chiusura (nel caso di criptazione).

I segnali di disposizione (legate alla postura: baricentro spostato avanti o indietro, altezza della coda, disposizione delle orecchie), permettono al cane di informare gli altri di come si pone di fronte a una data situazione (come può essere un nuovo incontro o un altro stimolo esterno); i segnali di richiesta, di ingaggio e di allerta servono al cane per invitare l’altro in un’attività piacevole (es. gioco o epimelesi), avvisare gli altri di un’attività che si sta per intraprendere (es. abbaiando) o di un pericolo di fronte al quale reagire (l’abbaio in questi casi può avere funzioni diverse e differenti tonalità); ci sono poi i segnali di presenza (la marcatura o l’abbaio), per avvisare della propria presenza su un territorio.

Per riconoscere quando un cane ha paura, dobbiamo saper osservare tutti questi segnali. In particolar modo, un cane che emetta continuamente segnali di calma e di pacificazione, ci sta comunicando tutto il suo disagio di fronte a una data situazione.

La postura, in questi casi, a seconda che sia spostata indietro o in avanti, può esserci utile per capire se, di fronte a questo disagio, egli reagirà in modo remissivo o aggressivo.

Altri segnali possiamo leggerli nella mimica facciale (ad es. mostrare i denti, sguardo fisso o sfuggente), nella gestualità del corpo (movimento della coda, delle orecchie, della lingua) e nel movimento (come le traiettorie, diritte o curve), nella prossemica (vicinanza o lontananza dagli altri soggetti) e nell’osservazione del pelo (come la classica piloerezione del mantello sulla schiena).

Il classico cane che ringhia col pelo dritto è certamente un cane potenzialmente aggressivo, ma qui occorre osservare con attenzione altri elementi: se le orecchie sono tese indietro, la postura è bassa e la coda è tra le gambe, ci troviamo di fronte a un cane che, con ogni probabilità, ci attaccherà solo se continueremo a importunarlo, fosse anche solo guardandolo, perché ha paura di noi. In un caso come quello appena descritto, il baricentro spostato all’indietro potrebbe però essere suscettibile di un’interpretazione differente: il cane potrebbe essere più disposto alla fuga che ad aggredire.

Sfortunatamente, la maggior parte delle persone, anche quelle che hanno un cane, non sanno interpretare i messaggi che ricevano dal proprio compagno a quattro zampe.

Difficilmente, di fronte a un cane che esprime disagio, la gente si domanda a cosa è dovuta tale reazione. Il più delle volte il primo pensiero è che quel povero cane è stato maltrattato, il che potrebbe essere anche vero, ma in tal caso la prima cosa da fare sarebbe cambiare totalmente approccio, cercando di destare l’interesse nel cane nei nostri confronti e non obbligarlo a interagire con noi.

Se solo guardassimo di più i nostri cani, impareremmo molte cose. Basterebbe osservali giocare al parco per rendersi conto di chi, in un gruppo di cani, in quel momento si diverte di più o di meno, se c’è qualcuno in soggezione rispetto agli altri, se è presente un elemento più forte che tende a prevaricare gli altri, chi tra di essi emette in modo più insistente segnali di calma per allentare la tensione.

Già questo potrebbe essere utile a inquadrare che tipo di relazione, il nostro cane, è abituato a impostare con i conspecifici.

Sfortunatamente, molte persone portano il proprio cane al parco con l’idea di lasciarlo “sfogare”, senza badare molto a come si comporta, passando quella mezz’ora – spesso anche meno – al cellulare o chiacchierando con gli altri “canari”.

Non è inusuale che proprio questo fenomeno sia all’origine del malessere – per i proprietari inspiegabile – a causa del quale questi cani non si divertono affatto quando vengono portati al parco.

Sforzarci di capire i nostri cani, dedicandogli appieno il nostro tempo, è la base per cercare di risolvere alcune delle loro paure che, non di rado, dipendono – o vengono accentuate – da nostri errati comportamenti.

In canile, queste situazioni sono portare all’eccesso, sia per lo scarso tempo a disposizione dei volontari, sia per la difficoltà di relazionarsi a dovere con i cani (ambiente rumoroso, larga diffusione di odori, livello di stress molto alto ecc.), ma ciononostante è possibile osservare il comportamento dei cani durante le uscire nel loro settore, nonché all’interno dei box, cercando di comprendere i segnali che ci mandano.

Capirli è essenziale per poter iniziare un percorso, lungo e non certo facile, che col passar del tempo – del nostro tempo – potrà arrivare a dare dei buoni frutti.

A loro modo, i cani parlano.

Siamo noi che non li capiamo.

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Messaggio  karanuker Mer Mag 07, 2014 12:45 pm

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ABBRACCIARE IL CANE
Quando abbracci il tuo cane per noi è segno d’affetto,dimostrare che volete bene, per il nostro amico a quattro zampe invece è vista come una prova di forza è come dirgli “io sono più forte di te!”
IL CANE SBADIGLIA
Quando il cane sbadiglia emettendo un verso non è perchè ha sonno oppure annoiato ma è come se stesse dicendo “Voglio fare una cosa che non mi lasciano fare” infatti lo notiamo in questo atteggiamento la maggior parte delle volte quando gli diamo un “divieto”
IL CANE SI LECCA IL NASO
Quando il cane si lecca il naso è perchè ha timore fa così per farsi vedere piccolo, indifeso, cucciolo è come se dicesse “sono un cucciolo non farmi male”
LE POSTURE AMICHEVOLI DEL CANE
Tendono a ridurre la dimensione effettiva dell’animale, il quale in più distoglie lo sguardo, abbassa collo ed orecchie, si rotola sul dorso e presenta la regione inguinale con o senza urinare.
LE POSTURE AGGRESSIVE DEL CANE
Tendono ad aumentare la dimensione dell’animale.
I cani presentano pilo-erezione, le orecchie dritte e portate in avanti, coda sollevata e gonfia, arcuata e vibrante. Il cane si flette in avanti o sui 4 arti e vengono scoperti i denti.
QUANDO RIPROVERARE IL PROPRIO CANE
Se il cane sbaglia va ripreso nel momento in cui sbaglia, rimproverarlo dopo che ha sbagliato non ha senso perchè lui non associa il riprovero a ciò che ha fatto.
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Messaggio  karanuker Lun Mag 12, 2014 2:07 pm

ecco il bellissimo esempio dell'ignoranza sia del poliziotto sia del giornalista


osservate il cane, fin dal primo momento dimostra disaggio, disapprovazione, emette segnali, e solo dopo morde...
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Messaggio  laura Lun Mag 12, 2014 2:27 pm

orecchie abbassate , cane che si retrae e stringe l'occhio….secondo me l'ignoranza appartiene più al poliziotto conduttore, che non è stato in grado di riconoscere i segnali emessi dal suo cane, che non al giornalista!
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